giovedì, ottobre 21, 2010

eXxx - angoscioso divertissement in due ruote

Ruota anteriore
Fu l’ultimo viaggio della locomotiva. La locomotiva che aveva guidato anche il mio bisnonno. Il bisnonno che aveva lo stesso nome di mio padre. La locomotiva che vedevo passare dal balcone di casa di mio nonno mentre mi raccontava di suo padre. Il bisnonno sepolto con la tessera del partito comunista.
L’ultimo viaggio della locomotiva alla finestra e il crollo del muro di Berlino in tv. Mio padre che racconta del giorno in cui venne dall’America il fratello di suo nonno per riabbracciarlo dopo quarant’anni. Come dono dall’altro continente il calendario di una carrozzeria di Pittsburgh che porta il mio stesso cognome. Pezzi di ricambio e cuori infranti fanno girare il mondo.

Ruota posteriore
Dopo l’ultimo viaggio ci furono anni di lingue di metallo e pietre. Lingue che si baciavano nascoste tra i rovi e preservativi usati abbandonati sui sassi. Pietre che erano pali delle nostre palle ovali. Supertele e scarpe in tela. Estati intere senza la tele. Tossici in ginocchio sulle pietre a farsi le pere. In ginocchio a pregare per se stessi, promesse del calcio non mantenute. Tossici che ti frugano nelle tasche perché non si riescono a mantenere. Tossici che fanno due tiri a pallone con i ragazzini prima di sfondare i finestrini. Autoradio all’aria aperta. Dischi sparsi tra i sassi.

Camera d’aria
Anche oggi su questa strada in bici. Vedo muri ricomporsi per il ritorno della locomotiva. La città inghiotte se stessa ed io non lo digerisco. Vedo il bisnonno pompare carbone e il vapore spandersi in questa infinita camera d’aria. Mio nonno e suo padre ricongiunti altrove insieme ai loro sacrifici.
L’mp3 alle orecchie e la ruota che gira come un vecchio vinile vissuto. Pedalo e centrifugo i ricordi. Vedo la strada aprirsi e inghiottire tutto: pere, piante, pietre, palloni, preservativi, pittsburgh, visi pallidi, pali della luce, bare, bici, vecchi amici.
Continuo a sferragliare sui pedali in questa lingua d’asfalto che mi lecca le ferite e le crepe sull’asfalto sono come cicatrici.
XeXnipoteXstudenteXamicoXpadreXfiglioXnonnoXbisnonnoXferroviereXferroviaXtracciatoXparcoXtossicoXmuroXcarrozziereXitalianoX

lunedì, luglio 13, 2009

Procedere Adagio



12 luglio 2009 h.11
Pescara, ridente città al confine con l'Europa

Un marciapiede che costeggia il mare viene traformato in un parcheggio ed in una strada a senso unico dove possono passare automobili, pedoni e dove si tollerano addirittura le bici.

I Cittadini cercano di capire qual'è il senso di tutto ciò. Per una volta senso di marcia e senso logico sembrano coincidere verso il nonsense.

I vigili prendono le generalità dei ciclisti e dei pedoni perchè procedono troppo adagio ed intralciano il traffico.


Se le auto possono passare sul marciapiede allora i pedono possono passare sulle auto

lunedì, marzo 30, 2009

Barzin (miracolo in parrocchia)

Nella sala parrocchiale S.Andrea venerdì sera ho avuto il piacere di scoprire Barzin.
Il vinile ha già compiuto il record stagionale di giri.
Al momento il disco più bello sentito nel 2009.

sabato, gennaio 24, 2009

di questi tempi...

...di questi tempi più che scrivere mi sono messo a leggere, penso si sia notato da queste parti. Mi capiterà anche di leggere ad alta voce, cosa che non ho mai fatto in vita mia e non so neanche se sarò in grado di fare, comunque, provare per credere.

Agli zombi ero rimasto e dagli zombi ripartirò. Si tratta infatti di un racconto preso da questo malandato blog: "L'ultimo scaffale a sinistra" (lo trovate in gennaio 2008).
C'è anche un marcescente trailer:


La cosa si terrà il 10 febbraio alle 18, prima della visione in semi-anteprima di "Diary of the Dead", in Piazza Grue 1 presso la sede della Circoscrizione (a Pescara ovviamente) all'interno di questa iniziativa che è partita in settimana:

martedì, dicembre 16, 2008

breaking news

Ok, speculate pure sui cimiteri, poi però non vi lamentate se arrivano gli zombi.
A questo punto mi aspetto una bella invasione. In fondo nella visione di Romero i morti viventi sono sempre stati i più deboli, le vittime trucidate senza pietà.
Di solito l'epidemia non ha un'origine razionale, questa volta mi pare invece evidente che sarà il fluido dentro la roba di Toyo Ito a scatenare l'inferno.
Quando al Caffè Venezia non ci sarà più posto a sedere i morti torneranno sulla terra.

giovedì, novembre 27, 2008

Fabbricando Case

E' da un pò che latito dal blog. Perso tra luci al neon, fornitori, costituzioni europee e tapis roulant.
Ogni tanto rileggo i vecchi post. Inevitabilmente ci sono dei temi che tornano e si ripropongono. Gli scenari di questa provincia costiera sono limitati e quindi se un determinato modo di gestire il territorio fa schifo, ahimè, solo con il tritolo lo si può eliminare dallo sguardo. E invece si continua a deturpare, costruire nel nome di un'irrazionale sviluppo del turismo fatto di scenografie sempre più desolanti.
Palazzi in riva al mare, che stronzata, credevo avessero smesso, se non altro per fine dello spazio. E invece anche le poche aree ancora libere fanno gola a costruttori, amministratori e piani regolatori. Una situazione in cui spiaggia libera è sinonimo di spiaggia abbandonata, quindi non di tutti ma di nessuno, dunque, per sua vocazione, necessita di un padrone addolcito con lo status di concessionario. La vista mare non è semplicemente una questione da proprietari di appartamenti. Figuratevi cosa me ne può fregare, viviamo in affitto da una vita. E' solo che è come vedere il mondo attraverso le sbarre per un crimine che non si è commesso mentre le merde continuano a fare affari.
Tutto questo perchè ho letto l'ultimo post di un bel blog che trovate anche tra i miei pochi link.
Se non ci siete ancora capitati per sbaglio vi invito a farci un giro.
http://www.comitatoabruzzesedelpaesaggio.com/?p=544

Visto che tra le desolate righe si parla spesso delle geometrie dei paesoni abruzzesi mi sembrava doveroso segnalarlo.

mercoledì, ottobre 29, 2008

Tropic Thunder

La più grande commedia di inizio secolo e forse anche di più. Ben Stiller si conferma l'artista comico più ispirato e vulcanico della sua generazione. Prove attoriali spettacolari e trovate geniali, il tutto in un contesto da kolossal. Una colossale presa in giro di hollywood e del suo immaginario fatato. Nessun war-movie vi sembrerà più lo stesso dopo aver visto questo.
...e questa volta non aspettiamo vent'anni per riconoscere il valore di un film...