mercoledì, ottobre 01, 2008

Boby Tilt



E' passato tanto tempo però io c'ho tutto dentro. Boby Tilt era la nostra Jolly Blu. In quel vicolo accanto al supermercato a buon mercato si nascondeva il paradiso. Mai visti tanti videogames tutti insieme. L’uomo ragno non era morto ma si muoveva sullo schermo e la felicità ci costava un gettone. Il giorno in cui arrivò il primo simulatore di volo pensavo che Pescara fosse il centro del mondo. Quell’astronave volava nello spazio infinito del locale mentre Radio Parsifal mandava lo spot "Boby Tilt vivi la simpatia…vivi il divertimentò…uho uho-oh-oh".
E il divertimento tu l’hai vissuto in pieno. Se la regola era prima il dovere e poi il piacere allora la sala giochi doveva venire alla fine di tutto. E invece i giochi sembravano l’unico impiego degli strani tipi che giorno dopo giorno iniziarono a popolare l’eden, come un arrembaggio di pirati dall’inferno. Così mio padre mi vietò di entrare in quel vicolo pieno di Si, Ciao e Pegiottini. Tu invece continuavi ad andare e non ho mai capito se avevi un padre. Vedevo solo tua madre panenutella alle cinque e Junior Tv, che canale5 se li sognava certi cartoni e stava ancora dietro a Mila&Shiro mentre noi staccavamo spine dorsali su Mortal Kombat come se fossimo Ken.
E i tossici chi sa se l’hanno mai infilato un gettone per farsi una partita o se venivano solo per comprare, vendere e reclutare. Io che quando sentivo parlare di spade pensavo solo a Golden Axe. Mi chiedo come mai quegli schermi attiravano come magneti quegli occhi spenti che si illuminavano solo alla vista di un’autoradio nascosta male sotto un sedile. Stavano lì a fare gli sbruffoni e a palleggiare palloni. Qualcuno diceva che Ercolino poteva diventare un campione di calcio. In effetti sembrava Maradona prima della primasecondaterzacura, teneva il pallone in equilibrio sul collo come una foca. Forse se avesse fatto il funambolo anche quando chiedeva i soldi qualche spicciolo l’avrebbe raccimolato, invece faceva dentroefuori per una radio, una borsa vecchia o una pera per strada.
Sei entrato in quella compagnia di facce butterate, capelli unti, denti rotti, motorini truccati, prestami qualche soldo, oh ma che ti devo perquisire, devo fare il biglietto per sambenedetto.
Cumuli di roba e di spade per dividere le linee tra noi. Valentina ogni tanto mi chiedeva di te, eri stato il suo primo bacio. Quel pomeriggio a casa sua quando invece di preparare il cartellone per il lavoro di gruppo ci siamo lanciati in una seduta spiritica e le 200 lire si spostavano sul foglio di carta unendo le lettere. Scherzavamo col fuoco ed abbiamo evocato il demonio, e lui si è preso la tua anima come risarcimento per il disturbo. Le tentazioni del suolo sono cose piccanti. Tutti gli esorcismi sono vani quando senti il diavolo in te.
Le notti non finiscono all'alba nella via e a volte sembrano eterne. Eterni sono i minuti quando sei in strada a fare il palo per una rapina. Eterno il rumore delle sirene e le gomme che stridono sull'asfalto. E' irreale cappottare in curva per un lavoro pulito, soldi facilifacili. E mentre volteggi e fai uno, due, tre giri su te stesso. Nordsudovestest in rotta per casa di Dio.
Ti tirano fuori dalle lamiere che gridi dal dolore. Ti insultano come il pezzodimerda che sei diventato. La gente ti vuole linciare e quasi ci riesce. Provi a scappare, ma ti fermano al primo muro da scavalcare con una manganellata sulla schiena, ora si che l'hanno ucciso l'uomo ragno. Si torna dentro per l'ennesima volta. Altro gettone altra partita nella tua sala giochi che non chiude mai.

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Bello

7:08 PM  
Blogger ilVino said...

Diciamo che si tratta di uno spin-off da un'opera molto più ambiziosa che ruota attorno ai primi 4 dischi degli 883.
Il titolo sarà "8+8-3=13(anni)" e andrà a costituire le fondamenta del movimento letterario del "New Provincial Nonsense".
marco

9:34 AM  
Blogger Drigo said...

Quanti ricordi....

10:41 PM  

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