Fabbricando Case
E' da un pò che latito dal blog. Perso tra luci al neon, fornitori, costituzioni europee e tapis roulant.
Visto che tra le desolate righe si parla spesso delle geometrie dei paesoni abruzzesi mi sembrava doveroso segnalarlo.
Ogni tanto rileggo i vecchi post. Inevitabilmente ci sono dei temi che tornano e si ripropongono. Gli scenari di questa provincia costiera sono limitati e quindi se un determinato modo di gestire il territorio fa schifo, ahimè, solo con il tritolo lo si può eliminare dallo sguardo. E invece si continua a deturpare, costruire nel nome di un'irrazionale sviluppo del turismo fatto di scenografie sempre più desolanti.
Palazzi in riva al mare, che stronzata, credevo avessero smesso, se non altro per fine dello spazio. E invece anche le poche aree ancora libere fanno gola a costruttori, amministratori e piani regolatori. Una situazione in cui spiaggia libera è sinonimo di spiaggia abbandonata, quindi non di tutti ma di nessuno, dunque, per sua vocazione, necessita di un padrone addolcito con lo status di concessionario. La vista mare non è semplicemente una questione da proprietari di appartamenti. Figuratevi cosa me ne può fregare, viviamo in affitto da una vita. E' solo che è come vedere il mondo attraverso le sbarre per un crimine che non si è commesso mentre le merde continuano a fare affari.
Tutto questo perchè ho letto l'ultimo post di un bel blog che trovate anche tra i miei pochi link.
Se non ci siete ancora capitati per sbaglio vi invito a farci un giro.
http://www.comitatoabruzzesedelpaesaggio.com/?p=544Visto che tra le desolate righe si parla spesso delle geometrie dei paesoni abruzzesi mi sembrava doveroso segnalarlo.