venerdì, settembre 05, 2008

incipit per un b-movie post-atomico


Accadde così che nel 2008 come in preda ad un virus i Giovani di Pescara iniziarono ad ingerire alcohol come mai era accaduto prima. Lo shock per i genitori fù irreversibile. Mai avrebbero immaginato che i loro rampolli potessero essere contagiati da questo terribile morbo. La disperazione fece attaccare alla bottiglia anche loro. Le strade erano ormai invase da eserciti di invasati rincoglioniti che spaccavano gli specchietti delle macchine usandoli per tirare coca. Le risse e gli schiamazzi notturni sconvolgevano il sonno dei poveri residenti ancora sobri che iniziarono a tempestare di telefonate le amministrazioni per le quali avevano votato. La prima mossa da parte dei comuni fù la distribuzione gratuita di armi da fuoco a coloro che erano in grado di superare l’alcohol-test. Questo non bastò a calmare le acque.
I media, i sociologi, gli esperti della retorica si davano da fare per cercare una spiegazione logica. Come era possibile che ragazzi che in casa non bevevano neanche un goccio di vino durante i pasti si fossero trasformati in bestie assetate di sesso e violenza. Avevano fatto tutto per loro, provato a dargli un’educazione ed una prospettiva di lavoro ma poi avevano rinunciato davanti all’impossibilità effettiva.
L’unica spiegazione possibile poteva rinvenirsi in un infezione venuta dall’esterno. Fare 2+2 fu abbastanza semplice. Tutto era lampante, ancora loro, gli immigrati. Creature che si muovevano nel buio della notte cercando di traviare giovani esistenze ancora pronte a fare i conti con la realtà. Loro che vivevano nella sporcizia, annidandosi nei corsi d’acqua dove scorrevano i veleni che dalle fabbriche si riversavano nel fiume, nei cunicoli ricavati nei cavalcavia o nelle inesplorate lande che circondavano la periferia della città.
"Beh, ma non è possibile dare tutta la colpa agli immigrati" - tuonava qualcuno – "Strana gente la si vede anche dove c’è musica, soprattutto quando c’è il rock’n’roll".
Venne così convocata una riunione d’urgenza con sindaco e prefetto nell’ufficio dell’assessorato alla semplificazione. Così titolò "il Centro – quotidiano d’Abruzzo" il giorno successivo:
Mamma e papà torneranno a dormire tranquilli
PUGNO DI FERRO CONTRO LO SBALLO
Misure eccezionali a difesa dei giovani
…non andò esattamente così…

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Guarda che potrebbe essere proprio un titolo del Centro, per davvero!

10:15 AM  
Anonymous Anonimo said...

oh che piacere tornare a leggerti qui!

1:35 AM  

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