lunedì, giugno 09, 2008

agitato, non mescolato

Son tre notti che non dormo, sempre penso al mio galletto. Quando riesco a prendere sonno vengo assalito da incubi lynchani. Facce di vecchine indifese e corridoi ripresi da uno sguardo straniante che diventano incubi. Il quotidiano che con la sua portata di banalità e indifferenza mi gravità intorno. Non arriverei a dire che sento le voci, ma sicuramente ne leggo il labbiale. Tutti che danno per scontato di essere malati mentali solo perché glielo ha detto un medico che dopo due secondi che li ha visti andare via dice: “che palle”. Schiere di avvocati, casalinghe, ereditiere, universitare al botulino ed altra umanità che non vuole rassegnarsi ad abbandonare il proprio cervello.Poi mi salgono le palpitazioni, fino a quando non decido di accendere l’abatjour e riprendere a leggere. La concentrazione però è scarsa e me ne vado in cucina ad interrogare la tv. Il film erotico di Italia7gold è agli sgoccioli e sugli altri canali le tipe che si strofinano sui divani mi lasciano totalmente indifferente. Mi ributto sul materasso, forse ce la faccio.
Sono le sei del mattino, ormai è domenica già da un pezzo. Fino a qualche minuto prima, seduti attorno ad un tavolo, ascoltavamo religiosamente un folle che parlava del modo in cui dilapidare le rendite degli appartamenti avuti in eredità tra puttane, travestiti e cene. Era tutto sudato mentre teorizzava complotti del KGB e della CNN nei suoi confronti, delle intercettazioni telefoniche e delle sue scelte di voto. Sono sotto casa. La mia via spunta direttamente sul mare. Mentre parcheggio la macchina il rosso dell’alba lacera le nuvole. Non vale la pena perdere questo spettacolo. La sintesi di tutto sono i miei piedi nudi che affondano nella spiaggia umida mentre mi siedo per guardare oltre. In direzione dell’orizzonte.
C’è il pc da formattare, stritolato dai virus. Apre le pagine lentamente, un abisso tra un link e l’altro. Agonizza in silenzio con la scheda audio che va a puttane come il playboy di prima. I due emisferi scissi tra reale e virtuale. In quanto macchina non va più, ma dentro di se ha un mondo.
Il playboy in fin dei conti sta meglio di tutti con la sua rendita, il sudore e la risata facile. La sua certezza sul voto e l’esistenza avventurosa che gli è assicurata dal controspionaggio televisivo. Non si pone neanche il problema del sonno, di andare a dormire. Se me avrà voglia lo farà, altrimenti continuerà a bere birra fino alla prossima alba.
Con il cervello nello shaker a ballare vecchie canzoni.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

A Marco che succede?

Delucone

9:19 AM  
Anonymous Anonimo said...

Non ho tanta voglia di dormire. Magari se ci stai domani sera ci prendiamo un complimento.
E comunque in Francia prendi la doppia che vengo pure io.

1:03 PM  

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