martedì, settembre 04, 2007

Frantumi

La finestra della camera si è spaccata, letteralente esplosa. E' andata in mille pezzi riversandosi nel cortile del condomio, sul parcheggio delle bici e degli scooter. Domani a qualcuno toccherà andare dal gommista. E' stato un piacevole rientro dal lavoro. Mi sono armato di giacca impermeabile, scopa, paletta e scatola delle scarpe e sono sceso per limitare i danni. Spinte dal vento le schegge si sono sparse su di una superfice vastissima. La pioggia mi è entrata fin dentro le mutande mentre scansavo le bici alla ricerca dei frammenti. Sono terribili queste schegge. Pensi di avere bonificato almeno una parte e invece ad un secondo sguardo vedi nuovi riflessi. Fino a quando spazientito abbandoni la scopa e decidi di raccogliere tutto con le mani. Ti rendi condo che spazzando a terra, con la scopa fradicia di pioggia, stai facendo un lavoro che neanche ti compete. Le gocce inzuppano sempre più la scatola delle scarpe che si affloscia sulle schegge in attesa che tu vada ad alzarla. Vorrebbe tirarti questo scherzetto meschino, ma non è il caso. Non potevo arrendermi, lo dovevo fare per i tutti i supertele che rimbalzano su queste mura. Ho pensato di abbandonare quando fissando un piccolo ammasso nero che si affacciava alla mia ex-finestra mi sono reso conto che ero a tu per tu con la carcassa di un ratto in via di decomposizione.
Tutti questi rifiuti impercettibili lasciati andare sotto la piogga e il vento per la loro strada. La stessa strada che guardavo dalla mia finestra in frantumi. La mia finestra che ora è un rifiuto invisibile. La mia finestra che per qualche istante è stata un arma mortale mentre cadeva in picchiata ridotta in mille pezzi.
Fino a qualche giorno fa sarebbe stato un problema non avere la finestra,la mia unica arma contro l'imperversare della house proveniente dagli stabilimenti vicini. Con questo tempo non sono un problema neanche le bici forate che in molto casi resteranno parcheggiate fino al maggio prossimo.
Vedo le pareti pallide della casa sgonfiarsi come un supertele. Il vetro esploso ha prodotto uno squarcio tra le mura. Il vento fischia e produce un rumore sordo sulla persiana, come un bambino che si accanisce sulla carcassa di un pallone ormai privo d'aria.
Sono le 19:30: il cielo è arancione come un supertele. Guardo fuori e mi vien voglia di fotografare le nuvole in attesa di una pioggia di vetro.

6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ciao! Sapevo di "Antropophagus" e infatti dovrò vederlo. Ieri m'hanno detto che Joe D'Amato è lo stesso dei film porno... Ciao

4:36 PM  
Anonymous Anonimo said...

Buono a sapersi. E comunque già da "Buio Omega" ho notato qualche accenno di questa compenetrazione.
Rimanendo in tema, mi sto vedendo alcune cose di Lenzi e Deodato, ma finora D'Amato m'ha convinto di più.
Ciao!

8:16 PM  
Blogger ilVino said...

Quando ci incontriamo ne parliamo perchè su questo tema potrei dilungarmi per ore ed ore

8:45 PM  
Anonymous Anonimo said...

http://www.tuttinelblog.blogspot.com/

12:22 PM  
Anonymous Anonimo said...

No, Ray Sugar no...! E che stava a fare??

10:58 PM  
Anonymous Anonimo said...

Gli "accessoriati"...? Ma che razza di sfide fanno in quel programma..?!

9:44 AM  

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