faccia D'Angelo
Qualche mese fa avevo letto "Nessuna cortesia all'uscita", un bel noir di Massimo Carlotto che si addentrava nel mondo della mala del Brenta descrivendone minuziosamente i protagonisti e le modalità operative. Ieri, dopo la notizia del suicidio della figlia in pieno centro a Pescara, si scopre che Felice Maniero viveva a poca distanza dalla città, pare a Spoltore, dove conduceva una "normale" vita da commerciante. Immediatamente ho iniziato a fare delle assurde congetture immaginando di aver comprato le gigomme dal boss o di aver fatto la fila alle poste insieme a lui. Tutto molto inquietante e straniante. State attenti quando insultate gli automobilisti.
Intanto ieri è uscito al cinema "Arrivederci amore, ciao". I due tipi qui sotto mi stanno simpatici e di loro mi fido, speriamo bene.
6 Comments:
in effetti ha fatto riflettere anche me.. una notte ho dormito in una casetta qui in centro proprio dietro il parco. I muri sono tutti pieni di scritte antiche e stelle di david.
Poco dopo ho scoperto che era una stanza di passaggio per le br negli anni '70. Che ci sia una parte nascosta e assolutamente affascinante della nostra città da dover scoprire?
Ti ingaccio per serate investigative, porta da bere che alla torcia ci penso io!
Mi inviti a nozze. Partiamo dalla casetta allora. Intanto come posso ti porto la cassetta.
Non sapevo niente della notizia. A parte la tragicità di tutta la situazione, mi riesce difficile pensare che si tratti di un suicidio. Vedremo a cosa porteranno le indagini...
Rem
Visto che al mattino devo fare la rassegna stampa ho letto tutti gli articoli presenti nei quotidiani di questi giorni e sembra che gli inquirenti non abbiano dubbi ( e quando mai) sul suicidio. La stessa dinamica sarebbe abbastanza chiara, poi in un paese come l'Italia non esistono verità "vere" a prescindere.
Per la cronaca ho visto "Arrivederci amore, ciao". Lascia il fianco a molte critiche ma io sono rimasto decisamente sovraeccitato. Ce ne fossero. A proposito di figlie, durante la proiezione (al Massimo) avevo accanto Violante Placido.
Adoro Carlotto e quindi ero curioso di "A.A.C.". sì pieno di difetti ma terribilmente coerente col romanzo. insomma nonostante alcune coattate, Soavi mi sembra molto appropriato per gestire una materia complicatissima e decisamente strutturata sull'anti-eroe. cosa che nell'italietta nostra fa fare pochi incassi se l'alessioboni (peraltro bravo) non fa il giovane ombroso suicida ma il cattivo senza scrupoli
A questo punto non posso che linkarti. Un vero film di genere, cattivo e senza troppa paura di non poter passare in tv.
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