giovedì, gennaio 19, 2006

Funny Little Frog

Non mi è ancora ben chiara la successione degli eventi: il sole è spuntanto perchè dalle casse è partito l'ultimo singolo dei Belle & Sebastian, oppure, visto che c'era il sole ho deciso di ascoltare questa canzone che parla di rane? Quello che è certo è che i due fatti sono connessi, almeno per questa mattina. Vivere la città al mattino è decisamente bizzarro. Una gran quantità di persone ed eventi che non si manifestano durante le altre fasi della giornata. Il pomeriggio di solito è neutro, la sera ci si sfoga o si riposa. Le strade del mattino invece sono piene di gente curiosa mentre la notte si incontrano i pazzi standard, quelli famosi o in via di storicizzazione, o le persone alterate da bibite in eccesso. Il sole delle 10:30 rende splendenti come le criniere delle colf anche i movimenti più insignificanti ed allora capita di affiancarsi ad un capannello di persone che ammirano estasiate il carro attrezzi che esegue una rimozione forzata, la signora titolare della Punto rossa che si affretta con le buste per giustificarsi col vigile. Si è tutti amici alle 10:32 ed allora il signore si gira verso di me e mi dice: "Quess' è l'Itaglj". Saluta Mario che riparte in bici sennò: "chi li vò sintì a mojime, famm' ji a pijà li detersiv". Si volge nuovamente verso di me e riprende il discorso: "Mò ssà puvirell nin li putevn lassà 'mbace.......". Imbocchiamo la strada parco parlando dei mali della nazione, ma l'importante in questo caso non stà in quello che si dice e una volta tanto si usano le parole per chiacchierare. Decido che basta e prendo un'altra via: "Ciao lu giuvinò". E' come tornare a farsi i capelli dal barbiere dove andavi da piccolo (quello che ti sottoponeva agli interrogatori su sport, scuola e uaglionette) con una nuova maturità che ti permette di partecipare ad un discorso sull'autoclave. Torno a casa e rimetto sù la canzone della rana. Le note scorrono mentre affetto il pane alle noci, lo condisco con olio e sale e lo addento.

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

anche tu ti eserciti in strada? :)

4:10 PM  
Blogger ilVino said...

Direi di si. Ieri per poco non ritrovavo un cane smarrito. Da quando ho comprato il cappotto mi sento un pò detective.
"...Era una di quelle mattinate chiare, luminose, quasi estive, che abbiamo qui in California, all'inizio di primavera, prima che comincino i nebbioni. Le piogge sono terminate. Le colline sono ancora verdi e dalla vallata che taglia le alture di Hollywood si vede la neve, sulle montagne. Le pelliccerie fannò pubblicità alle liquidazioni annuali. Le case d'appuntamento specializzate in vergini sedicenni fanno affari a rotta di colo. E a Beverly Hills gli alberi di jacaranda cominciano a fiorire. Facevo la posta a moscone iridato da cinque minuti, aspettando che si posasse......."

Raymond Chandler per mezzo di Philip Marlowe.

p.s. Oggi forse riesco a passare in libreria.

4:39 PM  
Anonymous Anonimo said...

VA' A FATIJA! NIN DI' LE STRUNZAT!

9:52 PM  
Blogger ilVino said...

No, nin mi te voj, stinh tant bon alla cas'

9:55 PM  

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