lunedì, novembre 21, 2005

The Descent


Vista da poco l'ultima pellicola dell'inglese Neil Marshall, film di chiusura della mostra del cinema di Venezia. The Descent si rivela uno degli horror più efficaci e crudeli dell'ultimo decennio ed è una dimostrazine ulteriore di come per il rinnovamento del genere si debba guardare oltre Hollywood. Si è infatti ben lontani dagli standard dei remake-reazionario-adolescenziali sfornati negli ultimi anni negli Stati Uniti. Il divario è segnato già nella scelta dei protagonisti: sei ragazze alla soglia della maturità che vedranno lacerarsi i loro rapporti (e le loro carni) man mano che il film procede. La trama è incentrata su una spedizione speleologica da tranquillo week-end di paura che si trasforma in una claustrofobica discesa verso il buio e la follia. Il film sembra allacciarsi a quella tradizione di horror-speleologico che proprio in Italia aveva avuto i suoi natali con titoli come "alien2 sulla terra", "spettri", e "le porte dell'inferno". Fortunatamente l'opera di Marshall ha una consistenza ed una riuscita migliore di queste citate perle del cinema-bis a basso costo. La discesa si snoda su due piani, quello dell'azione e quello della follia. Nel primo caso è da lodare l'utilizzo che il regista fa degli spazi, richiamando i corridoi del Nostromo di "Alien", film con il quale non poche sono le analogie. Marshall ci fa respirare polvere ed aria viziata, i nostri corpi si comprimono per passare tra le rocce e gli occhi devono abituarsi al buio ed alla luce artificiale di fuochi di segnalazione e torce elettriche. L'illuminazione ed il girato tendono decisamente al realismo anche nei momenti più gore e nel vero e proprio bagno di sangue, senza virgolettato, al quale si assisterà (grazie anche alla centellinazione degli effetti digitali a favore di un più efficace artigianato). Nelle scene di combattimento la camera diventa frenetica e subito si pensa al connazionale "28 giorni dopo" ed ai tarantolati dell' "Alba dei morti viventi". La follia si insinua a poco a poco nelle ragazze creando divisioni e legami dovuti alla tensione per la situazione estrema ed a traumi subito svelati. La discesa verso la pazzia emerge negli occhi di una delle protagoniste facendola precipitare in un abisso simile a quello del Nicholson/Torrance di Shining. Nonostante la valanga di citazioni non aspettatevi una fiera del già visto, il film mantiene originalità e carattere per tutta la durata ed ha un ottimo finale/i per nulla happy.
Non si tratta certo di un film perfetto nè di un capolavoro, ma di un ottimo film di genere sicuramente si.